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Saturday, 20 September 2008

filo blu e filo rosso


Gaya scrive:

ma esiste la persona che capisce fino in fondo? una tela incrostata può essere restaurata e tornare com'era. si sciolgono gli errori, si gratta via quel che non le appartiene e i colori ritornano, le forme riprendono spazio e volume e tutto il brutto, lo sporco, viene cancellato via. perché non le apparteneva, perché non era suo. ma con le persone questo non vale. stupida volontà, stupida capacità di discernere il bene dal male e di compiere delle scelte. stupide perché poi si pensa che sia sempre così, che valga sempre, che i sentimenti possono sbagliare, ma la mente no. stupido illuminismo stupido che ci ha lasciato un'eredità troppo pesante. e stupido romanticismo stupido che ha esagerato sull'altro fronte e non è stato sufficientemente intelligente da dare una replica che reggesse. come la sinistra di oggi che non è capace di opporsi decentemente alla destra, ma scimmiotta pensando che la regola dei buoni-cattivi sia soddisfacente. siete proprio idioti, non avete capito che i film di sergio leone funzionavano al cinema e lì e basta? ma erano film. e sergio leone non ha mai pensato di poter guidare un paese con la regola dei cappelli bianchi e cappelli neri. (...)

(continua nei commenti)

Saturday, 9 August 2008

gaia e il parto delle menti olimpiche


gaja oddone

"le hanno chiamate le olimpiadi tristi, dicono che olimpiadi così "sotto embargo" non si vedessero da quelle del '36, con la riefensthal (sarà scritto sbagliato di sicuro, pardon) che macinava chilometri e chilometri di pellicola per immortalare la perfezione ariana...peccato che un nero l'abbia poi messa nel culo a tutti quanti!
oggi eravamo (eri!) tutti incollati agli schermi, trepidanti, per la cerimonia di apertura... io ne ho visto solo qualche istante, con gli atleti italiani che sfilavano e rossi sorridente che sventolava la bandiera...e gli altri tutti dietro, infagottati in quelle tristi giacche grigine che ricordavano una specie di pallida imitazione di gilbert & george, ma con quell'aria scanzonata che gli italiani, in queste occasioni, riescono ad avere più degli altri. tutti lì con a riprendersi e riprendere, uno addirittura ballava...erano buffi e facevano tenerezza...sono quei momenti in cui ti dimentichi che il tuo paese sta cadendo a pezzi, che il bello rischia lo sfacelo, il buono annaspa e trionfano i soliti noti, con i loro soliti mezzucci.
le olimpiadi tristi. la cina. non sono mai stata in cina. la percezione che ho della cina viene dai ristoranti cinesi, dall'odore di fritto, tutto fritto, sempre fritto e sempre gli stessi piatti, in qualunque posto e in ogni stagione, non cambia mai. a 10 anni sui menù leggevo gli stessi piatti che, molto probabilmente, troverò quando ne avrò 70, posto che a 70 ci arrivi e che decida di andare al cinese. altra percezione della cina, questa più recente, un boom degli ultimissimi anni: i negozi. prima avevano solo le bancarelle, ora hanno aperto anche i negozi. antri polverosi, poco illuminati, con le pareti ricoperte di scaffali straripanti di roba, cianfrusaglie di ogni genere. dal celeste impero all'impero del sintetico. tristi. tristi i negozi, tristi i proprietari. ti guardano con gli occhietti piccoli e seccati, borbottano tra loro, hanno l'aria sporca, un po' ricordano uncle sgroodge (cazzo, si scrive così? l'ho sempre saputo scrivere, ma oggi ho proprio iniziato le vacanze...il primo giorno mi si spegne il cervello, si resetta e il giorno dopo è sfavillante e leggero come non mai).
sono uscita, avevo voglia di camminare. cammino sempre un sacco. giro per la città, me la godo. verso le 6 decido di andare al museo di antichità: "il celeste impero - dall'esercito di terracotta alla via della seta". la volevo vedere e quale momento migliore? il giorno perfetto, le ore perfette. vediamo com'erano, come sono stati, forse un po' lo sono ancora, i cinesi che oggi fanno le olimpiadi tristi."...
(continua nei commenti)