Wednesday, 23 January 2008

segni sulla sabbia


ne avevo sentito parlare anni fa, ma con la memoria che mi ritrovo, ovviamente avevo dimenticato il nome enon riuscivo piu' a trovarlo. probabilmente voi tutti lo conoscete gia'.
questa immagine e' una realizzazione di Jim Denevan.
lui cosa fa: cerca una spiaggia, cerca un bastoncino e si mette a fare segni nella sabbia. segni di dimensione sovraumana, sia come estensione che come percezione. li si apprezza nella trama piu' poetica, solo dall'alto. che sia con aereo, con elicottero o piu' semplicemente arrampicandosi su un vicino monticello o quant'altro.
il punto e' che quando sei li' dov'era lui, hai uno spazio. aree. percorsi. protoarchitettura. allontanandoti da esso, e andando verso il cielo, cambia la percezione, e cambia l'oggetto.
si vedono cerchi perfetti (nb - jim non ha attrezzi se non il bastoncino e non misura), pattern delicati e geometrie.
le poche persone che hanno la fortuna di trovarsi vicino a queste realizzazioni le esplorano, le percorrono, le abitano.
poi jim se ne va, e in poche ore il risalire della marea inghiotte di nuovo la sabbia, e la restituira' tale e quale Jim l'aveva trovata.
ma a quel punto lui sara' gia' da un'altra parte a ricominciare tutto da capo.

http://www.jimdenevan.com/

1 comment:

Eazye said...

di chiara ispirazione... primo pensiero: Robert Smithson, Spiral Jetty ...cmq molto bello.. soprattutto il gusto dell'effimero..