Wednesday, 7 May 2008

andrew bird @ indigo2

solvay di andrew bird e' una delle mie canzoni preferite di sempre e su disco lui non mi ha mai deluso, percio' sono andato di buon cuore al concerto. il gruppo spalla era uno delle solite formazioni indie-naif-floreali descritte nel post sui frightened rabbit, con tanto di tastierista romantico/trasognata. anonimi, seppur nella loro venatura american folk.
il buon vecchio andrew si presenta sul palco da solo, con un gilet, un violino e una chitarra. sul ragionevolmente grande palco dell'indigo2 faceva una certa impressione. inizia a inanellare campionamenti col violino e a costruire melodie mattone su mattone. la sua voce impasta tutto ad arte e l'effetto e' struggente, profondissimo. di tanto in tanto lascia il violino e prende una 335 caldamente distorta e colora intimi folk.
ma allora perche' me ne sono andato mentre ancora stava suonando?
forse perche' tutto cio' non bastava a colmare il grande vuoto lasciato dall'assenza di tutti gli strumenti usati nei dischi, forse perche' i campionamenti raramente diventavano parte integrante dello svolgimento della canzone e dopo un'ora buona di concerto, questi problemi diventano piuttosto gravi. sono comunque contento di averlo visto dal vivo, e forse la prossima volta, con un'aspettativa piu' misurata, sapro' apprezzare di piu' il concerto. senza aspettare l'apertura in ogni pezzo.



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