credo fosse l'ottobre del '96.
in tasca ventimila lire.
" 15 anni gia' " come dicevano i tre allegri ragazzi morti.
un mangiacassette rubato alla mamma macinava i pavement con un ronzio confortante e nessuna ragazza per la testa.
a scuola odiavo pressoche' tutti, poca sorpresa visto che andavo dai gesuiti, e quell'anno del liceo avrei poi dovuto vederlo due volte. poco male visto che il 1996 e' a tutt'ora l'anno piu' impressionante che mi sia capitato di vivere. e parlo di uscite discografiche.
davanti al cancello non rallento e tiro dritto. non capita tutti i giorni che mi madre mi molla in anticipo i soldi del pranzo per i prossimi 4 giorni, cosi' decido di capitalizzarli.
prendo il bus (55) e scendo in piazza castello. mio fratello mi ha detto che c'e' un negozio in centro che vende bella musica, senza specificare dove sia o come si chiami. io non chiedo di piu'. penso che tanto lo trovo.
cammino.
incappo in un negozio in via po. pieno di cazzatine punk, spille, scarpe e facce di imbecilli metallari alle pareti. varco la soglia e so che mi avrebbero trattato male, forse per via del nome del negozio, molto aggressivo e in tema: "video&music".
faccio il sostenuto e dall'alto del mio scassato paio di airwalk quelle vecchievecchie vado dritto dalla cassiera. una specie di bovino tipo fashion punk '77 "con la merda in faccia" (cfr. Vinz Vega).
le chiedo con l'aria di quello che va di fretta: "scusa, non ho tempo di guardare, mi dici cosa avete dei pavement?"
lei mi fredda: "prova sotto la P".
niente sotto la P, vado alla S per swervedriver, e trovo harmacy di questo gruppo col nome strano, sebadoh. amore a prima vista. mai una copertina e' stata cosi' onesta e aderente al contenuto. you get what you see, you see what you get.
taglio corto: compro il disco, una botta di soldi (diciottomilalire perche' era d'importazione... no comment). il disco lo ascolto ancora adesso, e spesso. soldi ben spesi.
fine della storia.
questo post da diventando davvero troppo lungo. i sebadoh sono in tour adesso. e' ovviamente una reunion per tirar su quattrini, ma ne vale la pena. si vede che sono ancora contenti di suonare e partecipi dei pezzi. portano in tour bubble & scrape, non il mio disco preferito, ma il piu' epocale della discografia. porta dentro tutti i concetti "post" che hanno reso gli anni novanta degni di memoria storica. postpunk, post rock, post folk.
i tre uomini sul palco si alternano a basso, chitarra e voce, e ognuno di questi sembra incarnare una di queste sfaccettature. io tra le altre cose sono notoriamente entusiasta post rocker, ma in questo caso la sfaccettatura che preferisco e' il post folk di lou barlow. e' l'unico che suona la chitarra acustica, e con un suono distorto da far tremare i muri. davvero, non credevo fosse possibile ottenere un suono del genere da una chitarra acustica.
pazzesco.
ecco i soliti videoclip del menga che riesco a fare con il cellulare.
3 comments:
ti invidio tantissimo.....
maledetti gesuiti.
ma da li a poco sarebbe cambiato tutto. anche per colpa dei sebadoh...
tantovero.
poi i dischi dei pavement li ho trovati.
:D
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